Dopo aver attraversato la Regione del Kashmir e del Ladakh è venuto il momento dell ' Imachal Pradesh.
L' avvicinamento alla Spiti Valley comincia con una tappa abbastanza anonima nn fosse x il vento contrario e una parte del percorso caratterizzato da un fondo sabbioso tanto fine da sembrare talco che al passaggio di ogni tipo di veicolo solleva una polvere che ti entra nei polmoni - nn parliamo di cosa ti rimane addosso.
Il gg successivo abbandoniamo la Leh-Manali dopo aver percorso solo pochi km del Rohtang La per inoltrarci nella Lahaul Valley.
È qui che comincia la parte più remota del ns viaggio e ce ne accorgiamo anche dalla scomparsa del traffico motociclistico che batte costantemente la classica direttiva Leh-Manali (e viceversa).
La prima tappa prevede una 50ina di km ,una 15ina in discesa, quindi sulla carta nn particolarmente dura.
Il fondo poi ,inizialmente nn è nemmeno dei peggiori e i numerosi guadi ,con qualche peripezia,superabili.
La straordinaria bellezza dei luoghi che stiamo attraversando ci distrae dalla crescente difficoltà della strada ma la stanchezza già a fine mattinata si fa sentire.
C'è un forte vento,per fortuna a favore, che lascia presagire un cambio di condizioni meteo abbastanza imminente.
A metà pomeriggio siamo cotti ,abbiamo fatto meno di 30 km, sappiamo nn esserci niente fino oltre il 50esimo km quindi decidiamo di campeggiare quando nn ne avremo più.
Invece da li a un oretta dopo aver pedalato ancora poco più di 5 km ci ritroviamo a montare la tenda in fretta e furia perché il cielo si è fatto sempre più minaccioso.
Facciamo appena in tempo ad infilarci in tenda che scoppia un bel temporale che ,a intermittenza, ci terrà compagnia fino al mattino successivo.
Il giorno dopo attendiamo che il sole asciughi la tenda e ripartiamo ,certi di arrivare a fine giornata almeno a fine tappa di ieri.
Invece quei 20 km nn finiscono mai:
i guadi si fanno sempre più numerosi spesso tocca farli a piedi - togli le scarpe metti i sandali attraversa togli i sandali rimetti le scarpe - nn riusciamo a prendere il giusto ritmo.
Le salite si fanno piu ripide, la strada è una pietraia , sono più i tratti che spingiamo che quelli che pedaliamo..no così nn va!
La fatica e la stanchezza stanno diventando le protagoniste delle ns giornate e rischiano di annullare il piacere del viaggio e della pedalata.
In due gg nn siamo riusciti a chiudere una tratta - la prima - che doveva essere relativamente semplice e la strada a detta di tutti qua è ancora buona.
Abbiamo sottovalutato la difficoltà del percorso o sopravvalutato la ns resistenza alla fatica e al disagio (maybe both of them)
Abdichiamo.
Recuperiamo un passaggio al volo che ci porterà fino a Kaza - nn alla fine della tappa quindi ma avanti nel viaggio che da questo momento cambia modalità.
Fin che ce n'è si pedala, quando nn ce ne è più ...nn ce ne è piu !
Mezze tappe chiuse a suon di passaggini è un modo di viaggiare che nn è nelle nostre corde.
Ci conquistiamo quindi un posto di prima classe ,sul cassone di un camincino ,seduti e sballottati su sacchi di letame di pecora e cominciamo questa nuova fase del ns viaggio ammirando la meravigliosa salita e la terrificante discesa del Kunzum La che celebra l'entrata nella mitica Spiti Valley.
La grandiosità di questi luoghi è sconcertante , toglie il fiato.
L ambiente duro selvaggio ti prende a sberle x la sua unicità e crudezza ,lo spettacolo è incredibile.
Arriviamo a Kaza che è già buio,dovremo aspettare un gg x avere i permessi necessari x proseguire.
Ne aprrofitteremo x apprezzare la Lardarcha Fair Fiera locale che si svolge una volta all'anno proprio in questi gg e raccoglie tutti gli abitanti della valle.
L' avvicinamento alla Spiti Valley comincia con una tappa abbastanza anonima nn fosse x il vento contrario e una parte del percorso caratterizzato da un fondo sabbioso tanto fine da sembrare talco che al passaggio di ogni tipo di veicolo solleva una polvere che ti entra nei polmoni - nn parliamo di cosa ti rimane addosso.
Il gg successivo abbandoniamo la Leh-Manali dopo aver percorso solo pochi km del Rohtang La per inoltrarci nella Lahaul Valley.
È qui che comincia la parte più remota del ns viaggio e ce ne accorgiamo anche dalla scomparsa del traffico motociclistico che batte costantemente la classica direttiva Leh-Manali (e viceversa).
La prima tappa prevede una 50ina di km ,una 15ina in discesa, quindi sulla carta nn particolarmente dura.
Il fondo poi ,inizialmente nn è nemmeno dei peggiori e i numerosi guadi ,con qualche peripezia,superabili.
La straordinaria bellezza dei luoghi che stiamo attraversando ci distrae dalla crescente difficoltà della strada ma la stanchezza già a fine mattinata si fa sentire.
C'è un forte vento,per fortuna a favore, che lascia presagire un cambio di condizioni meteo abbastanza imminente.
A metà pomeriggio siamo cotti ,abbiamo fatto meno di 30 km, sappiamo nn esserci niente fino oltre il 50esimo km quindi decidiamo di campeggiare quando nn ne avremo più.
Invece da li a un oretta dopo aver pedalato ancora poco più di 5 km ci ritroviamo a montare la tenda in fretta e furia perché il cielo si è fatto sempre più minaccioso.
Facciamo appena in tempo ad infilarci in tenda che scoppia un bel temporale che ,a intermittenza, ci terrà compagnia fino al mattino successivo.
Il giorno dopo attendiamo che il sole asciughi la tenda e ripartiamo ,certi di arrivare a fine giornata almeno a fine tappa di ieri.
Invece quei 20 km nn finiscono mai:
i guadi si fanno sempre più numerosi spesso tocca farli a piedi - togli le scarpe metti i sandali attraversa togli i sandali rimetti le scarpe - nn riusciamo a prendere il giusto ritmo.
Le salite si fanno piu ripide, la strada è una pietraia , sono più i tratti che spingiamo che quelli che pedaliamo..no così nn va!
La fatica e la stanchezza stanno diventando le protagoniste delle ns giornate e rischiano di annullare il piacere del viaggio e della pedalata.
In due gg nn siamo riusciti a chiudere una tratta - la prima - che doveva essere relativamente semplice e la strada a detta di tutti qua è ancora buona.
Abbiamo sottovalutato la difficoltà del percorso o sopravvalutato la ns resistenza alla fatica e al disagio (maybe both of them)
Abdichiamo.
Recuperiamo un passaggio al volo che ci porterà fino a Kaza - nn alla fine della tappa quindi ma avanti nel viaggio che da questo momento cambia modalità.
Fin che ce n'è si pedala, quando nn ce ne è più ...nn ce ne è piu !
Mezze tappe chiuse a suon di passaggini è un modo di viaggiare che nn è nelle nostre corde.
Ci conquistiamo quindi un posto di prima classe ,sul cassone di un camincino ,seduti e sballottati su sacchi di letame di pecora e cominciamo questa nuova fase del ns viaggio ammirando la meravigliosa salita e la terrificante discesa del Kunzum La che celebra l'entrata nella mitica Spiti Valley.
La grandiosità di questi luoghi è sconcertante , toglie il fiato.
L ambiente duro selvaggio ti prende a sberle x la sua unicità e crudezza ,lo spettacolo è incredibile.
Arriviamo a Kaza che è già buio,dovremo aspettare un gg x avere i permessi necessari x proseguire.
Ne aprrofitteremo x apprezzare la Lardarcha Fair Fiera locale che si svolge una volta all'anno proprio in questi gg e raccoglie tutti gli abitanti della valle.
Grandi!!!! Dalle nostre parti si dice"quando la fatica supera il gusto appoggia la bici e stappa un lambrusco!!! "la vostra non è una arresa... State attraversando posti meravigliosi, godetevelo più che potete a modo vostro!!!!!!
RispondiEliminaFoto spettacolari! Forza forza...
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